Quando non si ha un cazzo da fare...

Era sera.
Una notte stellata, con una bella luna.
Una luna piena.
Una luna sotto la quale solo i lupi mannari uscivano la notte.
Ed io ormai ero come un lupo mannaro.
Il cervello più o meno era uguale.
E come al solito non avevo un cazzo da fare.
Dopo aver mandato affanculo Jango per l'ennesima volta dopo la sua ennesima vincita a carte (ma porco Zeus del cazzo) avevo deciso di andare a farmi un giro per Bristo Camino.
Una volta smaterializzato mi ritrovai in città.
Non indossavo l'armatura, per fortuna, dato che in genere avevo iniziato a girare solo con quella.
Mi accesi una canna, annoiato. Quella non mancava mai.
Presi a passeggiare per i marciapiedi, fumando un pò.
Sospirai guardandomi intorno per vedere se scovavo qualcuna delle ragazze.
Pure prendere in giro quella Giulia mi andava bene.
O litigare con la Van Der Woodsen.
Anche se il mio scopo era Olimpia.
E...Oscuron e Dylan, chissà dove cazzo erano quei due.

Che giornata stupida.
Era assolutamente da dimenticare.
Perchè succedevano tutte a me?
Avevo avuto il mio primo giorno all'università e lì...
Nessuno aveva un cervello!
E meno male che si trattava di studenti unversitari.
Per i loro ormoni erano classificabili in: quindicenni appena sviluppati ed in fase di ricerca di sesso sfrenato e selvaggio.
Cercando di non pensare al mio vicino di banco -che tralaltro era un maniaco- giravo per Bristo Camino.
"Città del cazzo..."
Mi venne da pensare.
Mi stavo fumando una sigaretta e giravo da sola come sempre.
I ragazzi mi fischiavano dietro, come al solito, dandomi il tormento.
Ci voleva Alessandro...Ma lui era in Inghilterra.
Tirai uno sbuffo.
Mi mancavano tutti, dannatamente.
Mi fermai a sedere su una panchina, guardandomi intorno.
Volevo mia cugina...
Solo la presenza dei Black Saints mi eccitava.
Poi...Sai che noia.

Mi ero fermato un pò.
Avevo l'aria da strafigo.
Ero poggiato al muro di un edificio, a fumare.
Sapevo che non avrei dovuto drogarmi...
Jango me lo ripeteva sempre.
Ma io...Io amavo le canne.
Erano molto più interessanti delle sigarette.
Ed occhio non vede cuore non duole.
E se avrei dovuto dare di matto, preferivo farlo per una droga che per un alcolico.
Sentii qualcuno fischiare e m'interessai.
Sicuramente era passata una bella gnocca.
Guardai all'indirizzo dei fischi e vidi Olimpia...
Quel che si dice la fortuna.
Sorrisi beffardo e mi avvicinai.
-Ma guarda chi si rivede..-
Sogghignai.

Rimasi impassibile ai fischi.
Presto si sarebbero stancati. Per quanto potessi sperarlo.
Erano solo una massa di ubriachi.
Era l'alcol che li faceva comportare in quel modo insulso.
Per forza, non c'era altra spiegazione.
Tirai un'altra boccata di sigaretta.
La nicotina...Paradisiaca.
Sentii una presenza accanto a me e mi voltai.
Un ragazzo biondo dagli occhi verdi.
Facilmente riconoscibile dato che si trattava di Black Swan.
Mi morsi il labbro inferiore, mentre sentivo qualcosa agitarsi dentro me.
Era sempre dannatamente stupendo e perfetto.
E mi faceva battere il cuore a mille.
Per quanto potessi dimostrarmi forte, lui mi faceva sciogliere...
-Oddio...-
Commentai un pò nervosa.
-...Ti incontro per due giorni consecutivi...-
Gli feci notare.
Già, perchè ieri me lo ero ritrovato sotto casa.
Non che non mi piacesse eh...
-Chissà che ho mai fatto di male per meritarmelo.-
Ci tenni ad aggiungere.
Feci un finto sbuffo alzando gli occhi al cielo.
-Cosa vuoi??-
Che stava già più o meno ad intendere "tanto non te la do".

Meglio non dirle letteralmente ciò che volevo.
Sennò poi le si sarebbe bloccata la crescita.
E non volevo traumatizzarla.
Già era una ragazza che aveva avuto un'infanzia difficile...
Inventare Jango...Un'impresa strana.
-...Eh lo so.-
Sogghignai.
-Se non ci fossi bisognerebbe inventarmi.-
Cinguettai.
Poi finsi di riflettere.
-Uhm..Un momento...Mi ha già inventato Mary.-
Affermai tranquillamente.
La squadrai da capo a piedi.
-Te? Che ci fai tutta soletta?-
Chiesi con finta nonchalance.
Mamma mia, più bona del gdr.

Presuntuoso lui.
Credeva di essere divertente.
Sì, pure troppo.
Infondo lo era...
Ma non gliel'avrei detto.
Si sarebbe montato la testa.
Lo guardai con uno sguardo di apprezzamento veloce.
Era un ragazzo che faceva sospirare.
Voltai appena il capo dall'altra parte alla sua domanda, evitando accuratamente il suo sguardo per non cadere nella trappola di quegli occhi verdi che mi rapivano.
-Meglio sole che male accompagnate...-
Pronunciai.
Poi mi girai a guardarlo con un sorrisino sarcastico.
Chissà cosa pensava...
Sicuramente che con me era difficile.
Non immaginava che ogni suo sguardo mi faceva sciogliere...
E che ormai era padrone del mio cuore.

Difficile.
Qual dommage...
Eppure nel gdr era una gran troia.
Vedi Olimpia ed Ashley.
Ma a chi voleva darla a bere...
A me?
Potevo essere un pò stupido, ma non tanto da arrivare al livello di...Bronze, come Jabu o Seiya.
Eddai...Non ero ingenuo.
Ridacchiai divertito.
-Per questo sono qui..-
Sibilai.
-Io, sono buona compagnia. Io si che ti potrei far divertire piccola..-
Sentenziai con una voce suadente.
Non mi resisteva.
Nessuna poteva.
La guardai provocante e beffardo. Uno sguardo che non celava per niente la malizia che volevo regalarle.
Mi eccitava da morire. Provare per credere.

Divertirmi o non divertirmi?
Quello era il problema.
E solo con questa frase stavo facendo rivoltare Sheakspeare nella tomba.
Cosa promettente.
Comunque...Le bellezze del gioco...Perchè non provarle?
Un bel gioco perverso, che avrei interrotto quando avrei voluto.
Dimostrargli che lui non poteva resistermi, e che per me invece era facile tenermi alla larga da lui, anche se l'ultima era una gran balla.
Ma c'est la vie...
-Beh...Forse potrei.-
Dissi in un sussuro.
Mi alzai dalla panchina, mettendomi davanti a lui.
Pochi centimetri ci separavano.
Lo avrei fatto impazzire...
E da me non avrebbe avuto niente. Avrei aspettato a dargliela.
Non ero tanto troia.
Nè tanto stupida.

Non credevo alle mie orecchie.
Anzi sì.
Come biasimarla.
Io ero il meglio del meglio.
Con tutta la modestia del mondo, eh!
"Il fascino di Black Swan..."
Pensai orgoglioso di me stesso.
Ero bellissimo, il sogno di tutte, anche il suo.
Sennò Mary non mi avrebbe creato per i suoi pg.
Le sorrisi malizioso, mentre m'inumidivo le labbra in un gesto piuttosto osceno.
Prometteva...Ehm...Torture sessuali molto eccitanti.
-Sapevo che avresti ceduto..-
Affermai.
Feci qualche passo verso di lei avvicinandomi di più e le posai le mani sui fianchi, fissando il mio sguardo nel suo.
Ed ora...Che dire...
THE GAME STARTED!

Ghignai lievemente.
Si era già illuso.
Sapevo che come ogni Black Saint che si rispetti...
Aveva l'arroganza facile.
E la superbia.
Ma presto si sarebbe convinto che avrebbe sudato con me.
Lo vidi avvicinarsi a me, e gli feci il sorriso più brillante che avevo.
Chi avrebbe vinto? Il lupo o l'agnello?
E per inciso, chi era il lupo e chi era l'agnello?
Infondo ciò bisognava ancora scoprirlo.
-Ehi...Calmati Chazz...-
Mormorai chiamandolo con il suo vero nome.
-Io sono una ragazza a cui piacciono le cose molto molto lunghe...-
Ci tenni a precisare, con una voce carica di lussuria e desiderio.
Una voce arrapante, come ci teneva ad ironizzare Lucì ogni volta che la facevo.
Presi ad accarezzargli la gamba in un movimento abbastanza veloce e con del sensuale, fermandomi però prima del pene, lì non avrei toccato niente.
Il mio sguardo si fece soddisfatto ed orgoglioso, continuai a guardarlo negli occhi. Alzai le sopracciglia facendo una smorfietta troppo carina.

Quella tipa -qualcosa mi diceva- stava facendo il mio stesso gioco.
E stava anche facendo la difficile...
La resistente...
Quella che non mi moriva dietro.
Da una parte era affascinante.
Era una sfida, ed io amavo le sfide.
Quando si presentavano, implicitamente, le accettavo sempre.
E quella era una di quelle occasioni.
Mi mordicchiai il labbro osservandola in tutti i suoi movimenti.
Era veramente sexy, sapeva che carte giocare e come stupirmi, e questo era un punto in suo favore...
Alle sue parole mi scappò un ghigno.
-Allora io ho qualcosa fatto apposta per te, se ti piacciono le cose lunghe.-
Le sussurrai.
Quando sentii la sua mano percorrermi la gamba arrivando quasi al mio membro un brivido mi invase la schiena.
Esperta...
D'altro canto aveva la mia età.
Dopo Jango ero il più grande. Lui mi superava di qualche mese.
Beato Black Pegasus che aveva a che fare con una quattordicenne, sì forse un pò stronza, ma che non gli dava tanto filo da torcere.
o Black Andromeda, che aveva Giulia che era uno zuccherino.
La mia creatrice non la consideravo. Era come farsi la propria madre.

Provocatrice.
Il mio secondo nome.
All'età della mia cuginetta i ragazzi li facevo soffrire.
E crescendo ero diventata ancora più brava.
Quindi era tutto un giochetto.
Anche se con lui era molto di più...
Lui aveva il potere di farmi battere il cuore ed una parte di me si sarebbe voluta gettare subito tra le sue braccia.
Ma un'altra parte mi diceva di aspettare e che sarei rimasta mooolto soddisfatta.
-Chazz...Chazz...Chazz..-
Mormorai scuotendo il capo.
-Non hai pazienza, poverino.-
Ghignai.
-Vorresti scoparmi subito e invece aspetterai.-
Dissi divertita.
Lo guardai tranquilla mettendomi distrattamente un dito in bocca, succhiandolo.
Un atto piuttosto provocante, fin troppo, ma del tutto ingenuo.
Non pianificato, già.
A volte anche io le cose non le calcolavo. Anche le più piccole.
E non avevo una mente pervertita come lui.
Io mi stavo solo ciucciando il dito infatti, un gesto infantile ma alla fine chissene fregava!

Ma cosa...
IO ERO UN UOMO E CHE CAZZO!
Aspettare, adesso per farmi una scopata con una ragazza dovevo anche aspettare?
Uff..
La dovevo convincere, quella ragazza era troppo eccitante..
Volevo lei.
Era sempre lei quella che volevo.
Con Olimpia, con Ash...
C'era sempre dietro lei.
Era una soddisfazione personale quella che volevo prendermi.
Nonchè il cuore mi batteva ogni volta che mi era vicina.
Ed era una cosa inammissibile che lei non avrebbe mai saputo.
Quando si mise il dito in bocca succhiandolo poi deglutii..
Voleva provocarmi, bhe ci stava riuscendo.
-Se vuoi provocarmi ci stai riuscendo...-
Ammisi.
-Ma ricordati che Black Swan ottiene sempre quello che vuole..-
Le mormorai, arrogante.

Lo guardai attentamente.
Ma cosa intendeva?
Mi accorsi di quel che stavo facendo con il dito.
E che cavolo di pervertito era però.
Me lo tolsi subito di bocca, guardandolo quasi con disgusto.
Alle sue parole però mi ricomposi e mi scappò una risatina.
-Vedremo Black Swan, vedremo.-
Affermai.
Iniziai a camminare con passo lento ma deciso verso un vicolo più appartato.
Ben conscia che mi stava seguendo improvvisamente mi fermai e mi voltai a guardarlo.
Poggiai la borsa a terra.
-Black Swan, dammi una buona ragione per scoparti...-
Lo invitai.
-Se ne trovi una convincente...Potrai prendermi adesso, qui, in questo vicolo.-
Lo provocai, osservandolo.
Vedremo cosa si inventa...

Colsi il suo sguardo disgustato.
Be che ci potevo fare?
Io interpretavo sempre male.
Lo sapeva, e credevo si era abituata.
Mi limitai ad alzare le spalle per poi guardarla interrogativo.
Dove andava?
Ma subito afferrai che voleva che la seguissi.
Quindi lo feci, e mi portò quel vicolo vuoto e appartato.
Non c'era proprio niente e soprattutto non c'era nessuno.
Un'altra provocazione implicita.
Sorrisi malizioso.
La guardai, dovevo trovare una buona motivazione..
Mmh.
-Perchè io sono il meglio piccola e tu ti meriti solo il meglio. Sai noi dovremmo proprio darci dentro..-
Esclamai, osservandole bramoso il corpo.